Pedaggi camion in Svizzera: dal 2025 aumentano del 5%
Novità per i pedaggi camion in Svizzera. La TTPCP rappresenta un’imposta determinata considerando il peso complessivo del veicolo, il suo tasso di emissioni, nonché i chilometri compiuti in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein.
Il 29 novembre 2023, il governo svizzero ha reso noto il suo piano di aumentare i pedaggi per i camion, nota come tassa sul traffico pesante basata sulle prestazioni (TTPCP), a partire dal 1° gennaio 2025.
Questa tassa è applicata a veicoli e rimorchi che:
- presentano un peso totale consentito oltre 3,5 tonnellate,
- vengono utilizzati per il trasporto di merci,
- sono registrati sia in Svizzera che all’estero e viaggiano sulle strade pubbliche svizzere.
Questa iniziativa punta a promuovere la migrazione del trasporto merci dalla strada alla ferrovia all’interno della Svizzera, con un’ulteriore spinta al sostegno finanziario per i trasporti ferroviari su percorsi minori di 600 chilometri. Fermo dal 2012, il pedaggio per i camion vedrà un aumento del cinque percento e si estenderà anche ai veicoli elettrici.
Il rafforzamento finanziario per le rotte ferroviarie brevi sarà finanziato tagliando i fondi per le lunghe distanze. Queste azioni mirano a beneficiare principalmente il traffico interno direzionato verso il Ticino e i flussi di importazione ed esportazione, con incentivi addizionali per il trasporto verso il sud della Germania e l’est della Francia.
Altre decisioni del 29 novembre includono l’estensione dell’autostrada ferroviaria fino al 2028 e il mantenimento del prezzo per l’energia elettrica ferroviaria a 12 centesimi per kWh, contrastando un potenziale aumento dei costi per il trasporto merci di dieci milioni di franchi annui. Viene inoltre richiesto un maggiore coordinamento internazionale per facilitare il transito ferroviario attraverso la Svizzera.
Nel primo semestre del 2023, la quota di mercato del trasporto ferroviario è stata del 72,7%, con un calo dei transiti dei camion sotto il milione. Tuttavia, vari ostacoli, come la situazione economica e i ritardi dei treni, hanno impedito di raggiungere l’obiettivo legislativo di ridurre i transiti a 650.000 all’anno.
Per gli autotrasportatori europei, l’aumento dei pedaggi camion introdurrà sfide non indifferenti, tra cui maggiori costi operativi e la necessità di valutare alternative di trasporto.
Pedaggi per i camion in Svizzera: quali conseguenza per gli autotrasportatori europei?
La decisione del governo svizzero potrebbe presentare sfide significative per gli autotrasportatori che dovranno navigare tra costi operativi più elevati e la necessità di adattarsi a un paesaggio logistico in cambiamento. Di seguito, alcuni effetti probabili:
- Aumento dei costi operativi. L’incremento dei pedaggi per i camion renderà più costoso il transito attraverso la Svizzera per gli autotrasportatori. Questo potrebbe portare a un aumento dei costi operativi complessivi che, a meno che non possano essere assorbiti dall’azienda o trasferiti ai clienti, potrebbero ridurre i margini di profitto.
- Riconsiderazione delle rotte. Gli autotrasportatori potrebbero cercare alternative alla traversata della Svizzera per evitare i pedaggi più elevati. Questo potrebbe portare a una maggiore congestione su altre rotte o a un aumento dei tempi di viaggio, con impatti sulle efficienze logistiche e sui costi del carburante.
- Transizione verso il trasporto ferroviario. L’incentivazione del trasporto ferroviario e il sostegno finanziario per i trasporti su tratte inferiori a 600 chilometri potrebbero rendere il trasporto ferroviario una scelta più attraente per alcune spedizioni. Gli autotrasportatori potrebbero quindi considerare modalità di trasporto intermodale, dove possibile, per ridurre i costi.
- Disincentivi per veicoli elettrici. Dato che l’aumento dei pedaggi per i camion si applicherà anche ai veicoli elettrici, questo potrebbe influenzare le decisioni degli autotrasportatori riguardo all’investimento in veicoli più ecologici. Sebbene a lungo termine ciò possa stimolare una transizione verso un trasporto più sostenibile, nel breve termine potrebbe rappresentare un costo aggiuntivo per l’adozione di tali tecnologie.
- Pressione competitiva. Le aziende di trasporto che operano prevalentemente attraverso la Svizzera potrebbero trovarsi in una posizione competitiva svantaggiata rispetto a quelle che utilizzano altre rotte o modalità di trasporto. Ciò potrebbe richiedere una ristrutturazione delle strategie operative e commerciali.
- Maggiore coordinamento internazionale. L’invito del governo svizzero a intensificare il coordinamento internazionale per il transito dei treni potrebbe portare a miglioramenti nell’efficienza e nella puntualità dei trasporti intermodali, beneficiando così gli autotrasportatori che scelgono di spostarsi verso questa modalità.
Con la decisione del 29 novembre 2023, il governo svizzero si impegna a riorientare il traffico merci dalla strada alla ferrovia, in una mossa che richiederà agli autotrasportatori europei di navigare in un contesto di maggiori costi e nuove dinamiche logistiche.
Mentre si prefigura un incremento dei costi operativi e la necessità di esplorare rotte alternative o modalità di trasporto intermodale, questa politica vedrà le aziende dell’autotrasporto europeo a confrontarsi con una nuova difficoltà.
Rimangono invece forti dubbi se questa mossa possa accelerare la transizione verso un trasporto più sostenibile.
Il trasporto su gomma in Europa è un’industria fondamentale per la vita quotidiana e per l’economia. Offre flessibilità, crea opportunità di lavoro e contribuisce al turismo.
Per questo sarebbe fondamentale – per il futuro del continente – continuare a sviluppare e migliorare le infrastrutture dedicate al trasporto su gomma in modo che questo possa continuare a svolgere un ruolo chiave nella vita di quasi mezzo miliardo di persone. Non certo mettere i bastoni tra le ruote.
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