Novembre 8, 2023

Normativa Euro7, il futuro dei trasporti pesanti posticipato

Il Consiglio UE ha raggiunto un accordo sulla normativa Euro 7, che stabilisce nuovi limiti sulle emissioni di auto e furgoni. L’accordo, che è stato raggiunto dopo mesi di negoziazioni, prevede un posticipo di due anni dell’entrata in vigore delle nuove regole, che inizialmente era prevista per il 2025.

La normativa Euro 7 rappresenta un compromesso tra gli obiettivi ambientali e le esigenze delle imprese. I nuovi limiti sono meno stringenti rispetto alla proposta iniziale, ma rappresentano comunque un passo avanti verso la riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli.

L’Italia ha giocato un ruolo importante nelle negoziazioni, sostenendo la necessità di un accordo che fosse sia ambizioso dal punto di vista ambientale, sia realistico per le imprese. Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che l’accordo è un “buon risultato” che “garantisce un equilibrio tra obiettivi ambientali e competitività”.

I principali cambiamenti introdotti dalla normativa Euro 7 riguardano:

L’entrata in vigore delle nuove regole è stata posticipata al 1° luglio 2027 per i veicoli pesanti e al 1° luglio 2030 per le auto e i furgoni. Questo posticipo è stato necessario per consentire alle imprese di adeguarsi alle nuove regole, che rappresentano un significativo aumento dei requisiti rispetto alla normativa Euro 6 attualmente in vigore.

La proposta di regolamento Euro 7 ha ottenuto il plauso dei ministri spagnolo e italiano. Il ministro spagnolo Hector Gomez Hernandez ha affermato che la proposta rappresenta un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e le esigenze delle imprese. Il ministro italiano Adolfo Urso ha invece sottolineato che la proposta consente di salvaguardare la filiera automobilistica italiana.

L’Italia, che ha giocato un ruolo importante nelle negoziazioni, ha sostenuto la necessità di un accordo che fosse sia ambizioso dal punto di vista ambientale, sia realistico per le imprese. Il compromesso raggiunto è un equilibrio tra questi due obiettivi, che garantisce un futuro più sostenibile per il trasporto su strada.

normativa euro 7

La nota del Ministero del Made in Italy

Fonti del Mimit rivelano che, durante il Consiglio Competitività UE, la proposta che l’Italia ha sostenuto è stata approvata dalla maggioranza dei Paesi, con l’opposizione di Germania, Austria, Lussemburgo e Danimarca, e l’astensione dei Paesi Bassi. Gli altri governi hanno espresso parere favorevole.

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha comunicato attraverso il social network X di aver incontrato, prima della riunione, i rappresentanti di 8 Paesi che fanno parte del “fronte della responsabilità” riguardo al regolamento Euro 7 su veicoli leggeri e pesanti, guidato dalla Repubblica Ceca, Italia e Francia. Ha evidenziato l’unità nel perseguire un approccio pratico, realistico e teso a proteggere il tessuto sociale e industriale europeo.

Urso ha definito il “testo” relativo agli standard Euro 7, formulato dalla presidenza UE spagnola, come un compromesso progressivo e un successo. Rispetto alla proposta originale della Commissione europea, la posizione adottata è stata descritta come più sagace, responsabile e realistica, e quindi approvata dall’Italia.

Riguardo alla proposta tedesca di includere i combustibili sintetici nel regolamento Euro 7, Urso ha ribadito l’importanza di mantenere una “neutralità tecnologica” e che le regolamentazioni dovrebbero estendersi anche ai biocarburanti.

La nota dal Ministero dei Trasporti

Dal Ministero dei Trasporti italiano (Mit) arriva un commento che sottolinea il successo dell’Italia in Europa, in quanto il regolamento Euro 7 ha incorporato le proposte pragmatiche avanzate dal Paese, bilanciando la protezione ambientale con la salvaguardia dell’industria europea e contrastando la supremazia di nazioni all’avanguardia nella mobilità elettrica, come la Cina.

Le critiche dal mondo degli ambientalisti

Tuttavia, come ogni normativa, anche la Euro 7 non è scevra da critiche e polemiche. La normativa è stata infatti criticata da alcuni ambientalisti, che hanno affermato che i nuovi limiti non sono sufficienti per ridurre le emissioni inquinanti dei veicoli. Tuttavia, la decisione del Consiglio UE è stata accolta con favore dalle imprese, che hanno affermato che i nuovi limiti avrebbero avuto un impatto negativo sulla competitività del settore automotive europeo.

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