Febbraio 28, 2020

L’intermodalità come risorsa per l’autotrasporto

L’autotrasporto si inserisce in una rete più ampia e complessa di vettori che consentono lo spostamento di merci a livello nazionale e internazionale.

Attraverso il trasporto intermodale, un’unità di carico viene movimentata coinvolgendo due o più mezzi di trasporto: in particolari strutture è possibile connettere strada, binari, mare e aria, così che possano scambiarsi le merci in modo rapido ed efficiente.

Il trasporto intermodale può essere accompagnato (per esempio, l’autista del camion sale sul nuovo vettore e porta la merce fino alla destinazione finale) o non accompagnato (l’autista affida l’unità di carico al nuovo vettore appoggiandosi a terzi per eventuali ulteriori spostamenti).

L’intermodalità è una preziosa risorsa per il nostro Paese, che permette di estendere a tutto il mondo lo spostamento dei prodotti dell’industria italiana attraverso un efficientamento dello scambio tra vettori diversi, grazie alla realizzazione di strutture apposite e di unità di carico standardizzate.

In questo modo si può beneficiare dei vantaggi di ognuno dei vettori impiegati: la capillarità della rete stradale, per esempio, consente al trasporto su gomma di prendere in carico le merci direttamente dai poli industriali, a prescindere dalla loro località, e di spostarli in siti di scambio intermodale per affidarli a un treno, a una nave o a un aereo che li condurrà alla destinazione finale.

La standardizzazione delle unità di carico è quindi fondamentale affinché questo passaggio avvenga in modo efficiente: si possono anticipare gli ingombri della merce indipendentemente dal vettore, pianificare anticipatamente il loro immagazzinamento e sfruttare appieno lo spazio di ogni mezzo.

trasporto intermodale
 

Similmente, i terminal in cui avvengono gli scambi intermodali saranno dotati di mezzi e apparecchiature pensati per interagire efficacemente sia con le unità di carico, beneficiando della loro standardizzazione, sia con le specificità dei diversi vettori: le operazioni saranno radicalmente diverse tra treno, barca e aereo, come è facile da intuire.

Lo sviluppo del trasporto intermodale è un tema molto sentito a livello europeo, perché questa modalità consentirebbe una riduzione sia dei costi che delle emissioni inquinanti, grazie a una maggiore efficienza dovuta alla combinazione dei vettori.

L’efficienza, insomma, è la parola chiave: ogni vettore ha punti forti e trovano il proprio spazio in quest’imponente rete di movimentazione dei carichi e ancora oggi in Europa il protagonista rimane il trasporto su gomma, come parte fondamentale per collegare siti produttivi e magazzini ai terminal intermodali.

Se volgiamo lo sguardo all’Italia nel 2018 l’85% della merce ha viaggiato su gomma, mentre il 15% su binari: tuttavia, andando a osservare il rapporto tra questi due vettori emerge che delle 60mila tonnellate movimentate, 33mila hanno cambiato mezzo di trasporto lungo il loro percorso.

Le rotte più importanti italiane sono quelle che collegano il nostro Paese ad Austria, Germania e Belgio, ma si stanno sviluppando anche soluzioni nazionali per facilitare il collegamento tra Nord e Sud.

In uno scenario in cui il trasporto su gomma continuerà a giocare un ruolo chiave nelle dinamiche di movimentazione della merce, Rota Trasporti offre un’ampia gamma di servizi con un approccio sartoriale per soddisfare tutte le esigenze dei suoi clienti: scopri di più contattandoci.

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