Il Decreto Rilancio e le iniziative per l’autotrasporto
Il Decreto Rilancio a sostegno delle famiglie e delle imprese italiane per superare la crisi innescata dal coronavirus prevede interventi che coinvolgono numerosi settori produttivi in Italia, tra cui quello dei trasporti e della logistica, che durante l’emergenza si è impegnato per assicurare la distribuzione dei beni essenziali nonostante il blocco di molte realtà produttive.
Il Decreto Rilancio 2020 prevede quindi:
- il potenziamento del Fondo Autotrasporto per ulteriori 20 milioni di euro, raggiungendo un totale di 260 milioni di euro destinati alla riduzione dei pedaggi per le autostrade e all’acquisto di nuovi mezzi sostenibili;
- un finanziamento di 50 milioni di euro per lo sviluppo del trasporto intermodale;
- un incremento di 40 milioni del Fondo Salva Opere, destinato alle aziende costrette al blocco di cantieri o il cui appaltatore è stato impossibilitato a rispettare gli accordi concordati a causa del corona virus;
- l’esenzione dal versamento del saldo dell’Irap per quanto riguarda il 2019 e la prima rata del 2020;
- lo stanziamento di un contributo a fondo perduto per le aziende con fatturato inferiore a 5 milioni di euro e l’impiego di strumenti di rafforzamento patrimoniale con fatturato superiore;
- il rifinanziamento delle garanzie fornite dalla Cassa Depositi e Prestiti;
- il potenziamento degli ammortizzatori sociali.
Il Ministero dei Trasporti, attraverso il sottosegretario Salvatore Margiotta, assicura ulteriori azioni per il settore dell’autotrasporto nei prossimi decreti.
Il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori evidenzia il supporto già fornito al settore in forma di proroga di patenti e autorizzazioni, rimozione dei blocchi nel weekend e velocizzazione delle procedure di rimborso dei pedaggi autostradali.
Nel mentre l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae) avanza le sue proposte per il settore:
- aumento dal 6% al 12% del credito di imposta fino al 2025;
- interventi sulle tasse alle imprese;
- prestiti a lungo termine senza interessi e maggiori garanzie da parte delle banche;
- istituzione di un fondo triennale per introdurre nuovi mezzi più sostenibili;
- snellimento e digitalizzazione della burocrazia legata all’immatricolazione.
Come molti settori, il post coronavirus non deve essere solo una ripresa economica, ma anche un’occasione per ripensare alle criticità dell’autotrasporto e rifondare un sistema più resiliente.
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